LUDOVICO ARIOSTO
Nasce a Reggio Emilia nel 1474. Fa parte di una famiglia composta da 12 figli (e ciò influirà molto sulla sua vita). Suo padre effettuava molti spostamenti in particolar modo a Rovigo,Reggia e Ferrara,città che lui frequenterà molto. Il padre voleva sistemarlo a corte e lo fece studiare diritto nonostante lui fosse più attratto dalla letteratura.
- 1494 ,a Ferrara,intraprende gli studi letterari. (formazione umanistica,quindi latina ma non approfondisce il greco)
- entra nella corte di Ferrara dove conosce Pietro Bembo
- 1500 muore il padre,si trova quindi di fronte alle necessità della famiglia
- 1503 va al servizio del cardinale Ippolito d’Este, prende gli ordini minori per ottenere i privilegi ecclesiastici offerti.
Nonostante tutto continua comunque a scrivere le poesie latine mentre a corte Ducale compone commedie
- va a Roma due volte per incontrare Giulio II e Leone X de i medici che conosceva già di persona (sperava di poter ricavare qualche beneficio e vantaggio a nome dell’amicizia)
- conosce Alessandra Benicci, una dama sposata con cui ha una relazione segreta. Suo marito muore ma dato che nessuno dei due voleva rinunciare ai propri privilegi mantengono la loro relazione segreta
- 1516 scrive l’ Orlando Furioso,opera che dedica al cardinale Ippolito
L’anno seguente però il cardinale prende servizio a Budapest,in Ungheria e lui si rifiuta di seguirlo. Viene quindi licenziato.
- entra a servizio della corte di Ferrara con Duca Alfonso
Scrisse le Satire,opera non destinata alla publicazione e una rielaborazione dell’ Orlando pubblicata nel 1521
- tra il 1522 e il 1525 svolge incarichi amministrativi in Toscana,nella Carfagnana
Torna alla corte di Ferrara dove si crea una vita autonoma da quella di corte. Muore nel 1533,l’anno successivo alla pubblicazione della 3 edizione dell’Orlando.
OPERE
Ariosto è un poeta umanista e cortigiano che si dedicò in particolar modo alla poesia in volgare. Le sue opere più importanti sono:
- commedie (sono un modello)
- Satire (composte dopo la 1 edizione del Furioso)
- Orlando Furioso
SATIRE: non sono opere preparatorie poiché sono state composte nel periodo della sua maturità
Sono opere di accompagnamento
Non erano destinate alla pubblicazione poiché era un opera di riflessione e di colloquio
intimo
nella 1 delle 17 spiega il motivo per cui non ha seguito il cardinale Ippolito in Ungheria.
Analizza il ruolo tra cortigiano (di cui critica l’atteggiamento) e signore/corte
Critica i mecenati opportunisti che non si interessano realmente alla cultura
Rivendica la semplicità della vita e l’ideale di sobrietà della vita
ORLANDO FURIOSO:
opera più importante scritta nel 1516 e dedicata al cardinale Ippolito d’Este di cui era al servizio.
In quest’opera celebra gli Estensi,nobile famiglia di cui voleva esaltare passato e presente.
Spesso si rivolge anche al duca Alfonso,il dedicatario.
- Ripercorre la tradizione cavalleresca già presente nell’Orlando Innamorato del Boiardo; riprende la storia narrata nell’Innamorato. (riprendono dai romanzi medievali francesi e italiani)
- vuole delineare un grande modello eroico e dar vita ad un supremo ideale di equilibrio e di controllo sul mondo. Vuole trarre valori luminosi da proporre ala società del suo tempo.
- ha anche la funzione di critica nei confronti della corte, in particolar modo quando parla lui in prima persona con i lettori mostrando così i suoi contrasti con la corte
- oltre alla corte,a cui era rivolto e per cui era stata scritta l’opera,Ariosto ricerca altri lettori ovvero le donne,che cita spesso nelle sue opere in cui fa apprezzamenti,esordi,omaggi,ecc… poi amici e letterati in grado di apprezzare pienamente l’opera.
TEMI:
Eroismo (emerge nelle scene di guerra in particolare)
Pazzia (di Orlando, eccessiva e paradossale poiché colpisce proprio lui che doveva essere il cavaliere savio per eccellenza,l’eroe più puro)
Desiderio (rappresentato da Angelica, oggetto amato che si sottrae all’amante,ovvero l’Orlando poiché preferisce l’amore di un Medoro,un umile paggio a quello di un grande eroe.
Magia (sono presenti maghi nel poema capaci di creare paesaggi e immagini ingannevoli)
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